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Pitch & Drink: startup e innovazione in provincia

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Torna Pitch & Drink, l’evento mensile dedicato agli startupper, che si definisce orgogliosamente di provincia.

L’obiettivo, che si consolida con la terza edizione prevista per il 23 settembre a Mariano Comense, è riuscire ad estendere l’ecosistema delle startup al di fuori delle grandi città, come Milano, perché “l‘innovazione digitale non ha una sede fissa – spiega Alessandro Coltro, ingegnere informatico 23enne e fondatore dell’iniziativa – e il fermento imprenditoriale è vivo anche in provincia”.

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La scena di Pitch & Drink, infatti, ha visto tra gli ospiti anche Luca Pagano, conosciuto giocatore di poker (e conduttore del programma Poker1Mania, in onda su Italia 1), imprenditore e investitore e Marco Gafforini, CEO di Save The Mom Inc.

Spesso gli eventi legati al mondo dell’innovazione e dell’imprenditoria digitale si svolgono nelle principali città – spiega Alessandro Coltro –, ma iniziative simili dovrebbero essere ovunque, anche nelle città più piccole. Solo così si può creare una vera cultura legata al mondo dell’imprenditoria e delle startup. Ed è quello che noi stiamo tentando di fare con l’organizzazione di questo evento.

Pitch & Drink nasce e si sviluppa come un’opportunità, ovvero estendere l’ecosistema delle startup anche in periferia e nei centri urbani più distanti dalle grandi metropoli, come, appunto, il capoluogo lombardo.

Io e il mio team coltiviamo la speranza che Pitch & Drink diventi qualcosa di più di un evento dedicato alle startup, che si svolge vicino a Milano. Sarebbe fantastico se si innescasse un movimento forte a partire dalla nostra idea. Un “movimento” che parte dalle province, legato a una cultura digitale, delle startup, dell’imprenditoria e dell’innovazione. Non so ancora come potrebbe trasformarsi e quali saranno gli sviluppi futuri, ma stiamo lavorando in questa direzione, affinché diventi qualcosa di più di un solo evento. E sento che stiamo percorrendo la strada giusta: uno dei segnali è che ora, dopo soli tre mesi dalla prima edizione, siamo un team di sei persone, ognuna con competenze differenti. Questo è un fattore importante e da adesso in poi possiamo solo crescere”.

 

 


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